MAGAZINE – Polinesia, sognare si può

 

MAGAZINE – Polinesia, sognare si può

 Testo di Renato La Grassa; Foto di Renato La Grassa e Ugo Mazzavillani

 

Soltanto a nominarla, la Polinesia risveglia sogni e desideri ancestrali di chi ama i viaggi e le immersioni. Affermazione plausibile, dato che parliamo di veri paradisi terrestri, atolli corallini di struggente bellezza disseminati nell’oceano a latitudini tropicali, spesso identificati con nomi altisonanti come Bora Bora, Tahiti o Rangiroa o Moorea.
In realtà la Polinesia è una regione molto più ampia, facente parte delle regioni dell’Oceania e comprendente migliaia di isole e arcipelaghi (Hawaii, Tonga, Cook, Polinesia Francese, Isola di Pasqua per citarne alcuni) tutti emergenti dall’Oceano Pacifico, ma differenti fra loro dal punto di vista geologico e paesaggistico e appartenenti a diverse nazioni fra cui gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito, il Cile e la Nuova Zelanda.
Non basterebbe un libro per descriverli tutti, pertanto in questo articolo ci concentreremo sulla Polinesia Francese e in particolare su Rangiroa, perla assoluta di questo meraviglioso paradiso.
La Polinesia Francese, area geografica fra le più remote del pianeta, è una collettività d’oltremare (COM) della Repubblica francese della Polinesia, costituita da 118 isole di origine vulcanica o corallina distribuite in cinque arcipelaghi: Arcipelago delle Marchesi, Arcipelago delle Società, Arcipelago delle Tuamotu, Arcipelago delle Australi, Arcipelago delle Gambier.

In Polinesia Francese ci si arriva con la sua compagnia aerea di bandiera Air Tahiti Nui, con voli regolari da e per Tokyo, Osaka, Los Angeles, New York, Auckland, Sydney e Parigi e si atterra al Faa’a International Airport, situato a circa 5 km dalla capitale Papeete nell’isola di Tahiti.
Qui l’accoglienza è quanto di più allegro e folcloristico un turista possa aspettarsi, con orchestrina di chitarre e ‘ukulele’ che suonano dolci melodie polinesiane e profumatissime collane di fiori offerte in dono dal personale di terra che saluta con ‘Ia orana!”, simile al nostro “Ciao” o “Buongiorno”.


Rangiroa.
Per raggiungere Rangiroa si prende un volo interno e in un’ora circa si atterra sull’isola.
Dal finestrino dell’aereo ci si rende conto dell’immensità di questo atollo, il più grande della Polinesia Francese con 80 km di lunghezza e 20 di larghezza e caratterizzato da 240 Motu o isolotti, separati da più di 100 piccoli canali o pass che circondano una laguna cristallina profonda e ricca di pesce. La sua bellezza va oltre ogni immaginazione, un luogo dove terra e cielo si fondono in perfetta simbiosi, come testimonia il nome stesso dell’atollo che significa appunto“cielo infinito”.
Gli abitanti locali vivono per lo più sui villaggi a Nord di Tiputa e Avatoru, nelle omonime Motu dislocate a nord e separate dalle omonime pass che mettono in comunicazione la laguna interna (Moana-Tea o Oceano tranquillo) con quella esterna (Moana-uri o Oceano selvaggio).

Le immersioni.
L’arcipelago è rinomato per gli eccezionali scenari paesaggistici offerti dalle centinaia di isolotti che circondano la sua laguna, ma ancor di più per la ricchezza della fauna marina e dei suoi fondali che ne fanno uno dei luoghi di immersione più belli al mondo. Come in generale per tutta la Polinesia qui non esistono coralli molli, gorgonie e alcionari, ma si trova soprattutto corallo duro.


I principali siti di immersione sono concentrati nelle Pass di Tiputa (‘La grotte aux requins’, ‘Les canions’, ‘La Marche’, ‘La Traversee’, ‘L’Eolienne’,’ Le Blue’, ‘La Mi-Eolienne’, ‘L’Angle’) e Avatoru (‘La Petite’, ‘Avatoru sortie droite’) e si differenziano a seconda della corrente entrante o uscente.
In generale, nei pressi dei reef o in acque poco profonde è possibile incontrare delfini che spesso si divertono a giocare coi sub, catalizzando inevitabilmente la loro attenzione, ma si assiste anche a una concentrazione di pesce straordinaria, con frequenti passaggi di tartarughe che si aggirano indisturbate alla ricerca di cibo.



Che ci si immerga nelle pass o in prossimità dei reef, nel blu o in acque più superficiali, in ogni immersione, a seconda della stagionalità, c’è la possibilità di vedere davvero di tutto: delfini, tartarughe, napoleoni, tanti tipi di squali (grigi, martello, pinna nera, albimarginatus, seta), mante, murene, tonni, aquile di mare, carangidi, barracuda, oltre a una quantità inverosimile di pesci di barriera.
Gli appassionati di immersioni in corrente qui avranno di che divertirsi, come quella che si effettua nella pass di Tiputa, in cui ci si lascia trasportare per una buona mezz’ora dal turbinio d’acqua coprendo una distanza di quasi due chilometri, ed è un’esperienza che toglie il fiato ma che regala emozioni a non finire.


L’incredibile abbondanza della fauna marina è davvero stupefacente.
E’ sufficiente lo snorkeling sulle zone superficiali dei reef per ritrovarsi a non sapere più dove guardare; oppure gettarsi in acqua dalla barca, per trovarsi circondati da una moltitudine inverosimile di pesce che ostruisce l’orizzonte; o semplicemente fare il bagno in una delle tante isolette, in occasione delle tante escursioni che vengono organizzate, per osservare decine di squali di barriera in pochi centimetri d’acqua.
In sintesi, la Polinesia Francese è una destinazione unica al mondo e Rangiroa è la sua regina incontrastata.

La legislazione subacquea.
Essendo territorio francese, la normativa fa riferimento alla metodica CMAS ed è ad essa che le altre didattiche vengono equiparate attraverso un sistema di “equivalenze”.
I principali punti da rilevare di questo nuovo regolamento, applicabile dalla fine di giugno 2018, sono:
– un Modulo obbligatorio di non controindicazione alla pratica delle immersioni subacquee ricreative, accompagnato da un certificato medico, se necessario, da presentare compilato e firmato presso ogni centro di immersione. Questo Modulo sarà consegnato per ciascuna richiesta di prenotazione dei servizi Immersione;
– 3 immersioni massimo al giorno per un totale cumulativo massimo di 6 ore di immersione;
– Riepilogo delle massime profondità consentite in base al livello di certificazione:
– 20 metri max per Livello 1 CMAS e Openwater PADI SSI;
– 30 metri max per Advanced Openwater PADI SSI e livelli superiori;
– 40 metri max per Livello 2 CMAS e livelli superiori;
– 40 metri max per Advanced Openwater PADI SSI e livelli superiori,
corredati di una Specialità Deep.
– l’obbligo per ciascun subacqueo di avere il proprio computer subacqueo per profondità pari o superiori a 20 metri (servizio fornito gratuitamente nei centri Topdive, ad oggi non disponibile in altri centri).
(ricordiamo tuttavia che siamo in un mare tropicale e che la fascia più importante rimane sempre quella compresa entro i 30 m. di profondità).

Le escursioni a terra.


Coloro che sono alla ricerca della mondanità devono cambiare rotta, perché a Rangiroa prevale la natura più vera, dove si viene per rallentare il ritmo e immergersi in un atmosfera da sogno fatta di lagune che si perdono nel blu dell’oceano. Lungo le poche strade esistenti si incontrano vecchie chiese, qualche centro di artigianato, ristorantini locali e piccole botteghe.


Da non perdere gli allevamenti di perle nella aguna e le visite ai villaggi di Avatoru e Tiputa dai quali si gode una vista unica sul Pacifico.
Particolarmente apprezzati dai turisti sono gli sports nautici, la pesca in alto mare, lo snorkeling e le principali escursioni denominate: ‘lagon bleu’, ‘ile aux récifs’ e ‘sables roses’, durante le quali si avrà la possibilità di scoprire paradisi di incomparabile bellezza, tra bagni, snorkeling, picnic con pesce e carne alla brace e tanto relax.


Queste escursioni sono imperdibili ma quella a ‘Ile aux rècifs’ è davvero unica. Scesi a terra, la sensazione è quella di approdare in una dimensione irreale, talmente è stupefacente il paesaggio circostante.
Gli occhi si perdono negli isolotti lussureggianti delimitati dagli “ho’a”, piccoli canali poco profondi dove scorre un’acqua di cristallo proveniente dall’oceano, culminanti in scenografiche piscine naturali il cui richiamo a tuffarsi è davvero irresistibile.
Passeggiando verso il reef oceanico si può ammirare un paesaggio quasi lunare, contraddistinto da bellissimi affioramenti corallini che grazie all’azione del vento e dell’acqua hanno assunto forme incredibilmente bizzarre. Davvero un luogo che incanta e dal quale non si vorrebbe mai andar via.

Quando andare.
In Polinesia Francese si può andare tutto l’anno. Da dicembre a marzo la stagione è calda e umida con temperature tra i 27° e i 35° ed è considerato il periodo migliore grazie al plancton che attira molti pelagici; da aprile a novembre è più fresca e secca con temperature tra i 21° e i 27°.
La visibilità dell’acqua è spesso eccezionale, con punte superiori ai 40 metri.
Incontri interessanti:
– Squali Martello ( Le Grand Marteaux): da novembre ad aprile nelle Tuamotu
– Mante: da giugno a novembre
– Balene megattere: da fine luglio a ottobre nelle isole della Società
– Cernie: la stagione dell’accoppiamento è da maggio a giugno nelle Tuamotu

Dove e come andare in Polinesia.
Essendo la Polinesia un territorio vastissimo, si può incorrere facilmente nell’errore di voler vedere più località possibile. Il consiglio è invece quello di decidere con cura un numero massimo di destinazioni a seconda del periodo di vacanza a disposizione.
Mete Subacque, Tour Operator leader indiscusso per viaggi e crociere subacquee nel mondo e in particolare in Polinesia, dispone di un ricco catalogo che illustra le migliori destinazioni della Polinesia: Tetiaroa, Rangiroa, Fakarava, Tikehau, Moorea, Bora Bora, Raiatea, Maupiti, Makemo, Rurutu, Nuku Hiva, Hiva Oa, Tahiti.
Mete Subacque supporta da oltre un ventennio la propria clientela a pianificare la vacanza in base ai desideri espressi, garantendo centri d’immersioni e strutture alberghiere affidabili, a partire dai resort di lusso alle pensioni a gestione familiare e crociere in catamarano, con quotazioni su misura sia per gruppi che individuali.
Insomma, la Polinesia non è più un sogno irrealizzabile, perché con Mete Subacque sognare si può.


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